“L’ISTRUZIONE finisce nelle classi scolastiche, ma l’EDUCAZIONE finisce solo nella vita.”

F.W. Robertson


Cari genitori,

ho deciso di scrivere questa lettera, a seguito delle numerose richieste di aiuto ricevute da famiglie che si trovano, a dover affrontare, oltre alle difficoltà che questo momento storico impone, anche un’ulteriore grande e nuova sfida, la didattica a distanza. Sono tanti i genitori che mi riferiscono di bambini che proprio questi compiti non li vogliono fare, che spesso piangono o hanno crisi di rabbia quando è il momento di studiare o esercitarsi, inoltre non riescono assolutamente a capire PERCHE’ devono farli visto che non si va a scuola.

Io vi scrivo come professionista ma anche come genitore, perché in questo momento risposte certe non le ho. Non posso costruire insieme a voi strategie, recuperare dal mio bagaglio di competenze qualcosa che in queste situazioni ha già funzionato. Eh no…perchè una pandemia non è nel mio curriculum e nemmeno la letteratura può aiutarmi granché. Quello che posso fare, dopo essermi confrontata con altri genitori, insegnanti e colleghi, è condividere con voi le mie riflessioni, sperando possano essere d’aiuto. Di seguito troverete qualche indicazione che vuole essere soprattutto uno spunto di riflessione, da inserire nella costruzione di questa nuova routine.

In questo momento critico di vita, faticoso per tutti in cui le nostre abitudini sono state stravolte, è di particolare importanza non sconvolgere ulteriormente la routine dei bambini, aiutandoli a mantenere un legame di continuità con l’apprendimento. Nonostante questa relazione non sia spesso facile, e ad oggi alcuni aspetti positivi della scuola (i legami con i compagni soprattutto) non siano possibili, è essenziale mantenere nella quotidianità almeno una parte delle abitudini.


1. SPIEGATE AI BAMBINI COSA STA SUCCEDENDO (ovviamente con parole adeguate alla loro età).

Usando le parole giuste (ma anche le storie e le favole possono aiutarci) si può spiegare la situazione ai bambini. E’ giusto che, in base alle loro competenze cognitive, si possano fare un’idea di quanto stia accadendo, supportati dalle spiegazioni degli adulti. Devono avere qualcuno che li affianchi nella comprensione del fatto che per un po' non si potrà andare a scuola, ma che è importante continuare a imparare nuove cose; che sappiamo come faccia arrabbiare e renda tristi non poter vedere i propri amici e che li capiamo se a volte si sentono tristi e arrabbiati per questo, però anche tutti i loro compagni sono a casa con i propri genitori e stanno ancora imparando. Prima o poi si potranno rivedere e riabbracciare.


2. MANTENERE L’ALLEANZA ALUNNO-INSEGNANTE

Per far si che i bambini disinvestano il meno possibile nella scuola e nelle figure di riferimento è importantissimo che abbiano la percezione che in tutto questo i genitori e i loro insegnanti siano alleati e stiano lavorando insieme. Soprattutto è fondamentale non criticare il lavoro delle maestre o dei professori davanti ai bambini/ragazzi, in questo modo si rischierebbe soltanto di rendergli la soluzione della didattica a distanza ancora più spiacevole e non sufficientemente buona da poterci investire positivamente. Gli alunni devono avere la percezione che tutti si stiano impegnando il più possibile. Non dimentichiamo inoltre, che questa è una situazione nuova e di sfida per tutti, insegnanti e istituzioni comprese, perciò nemmeno loro avranno perfettamente in mente come comportarsi e sicuramente non tutto quello che proporranno sarà adeguato. E’ questo il momento di collaborare.


3. RESPONSABILIZZARE ma anche RENDERE AUTONOMI

Sappiamo che una buona autonomia parte da una buona dipendenza dall’adulto e quindi dall’essere accompagnati dall’adulto di riferimento nelle tappe difficili e nuove nella propria vita. Questa situazione è per tutti una novità estrema (non è paragonabile ai compiti per le vacanze!!!), quindi anche i bambini che nel corso degli anni scolastici si sono dimostrati abbastanza autonomi, potrebbero avere difficoltà a riorganizzare il lavoro. Per non parlare dei bambini/ragazzi che invece hanno ancora (o per età o per competenze) difficoltà in questo ambito. Come fare per renderli responsabili ma pian piano sempre più autonomi nel gestire la didattica a distanza?

-   definiamo insieme a loro gli ORARI in cui si deve studiare: durante l’anno gli orari sono imposti dall’organizzazione scolastica, adesso non sempre (soprattutto per chi non ha lezione online). E’ importante decidere insieme ai bambini in quale fascia oraria si deve studiare (teniamo in considerazione che alcuni orari non sono indicati, per esempio dopo pranzo le energie spese per la digestione favoriscono la sensazione di sonno).

-   inizialmente aiutiamoli nella divisione del materiale da affrontare quotidianamente. Gli insegnanti inviano materiale che sarebbe importante spalmare su più giornate per alleggerire il lavoro e renderlo più efficace in termini di apprendimento. Meglio qualcosa tutti i giorni che troppo in una sola giornata per poi non fare più nulla.

-   concordiamo insieme a loro le pause e i premi. Ricordate che funziona molto di più rinforzare e premiare un comportamento positivo (in questo caso aver svolto le attività pattuite) piuttosto che punire un comportamento negativo.

-   se le attività sono state comprese dai ragazzi è bene lasciare che le svolgano da soli. Possiamo però “orbitare” intorno a loro per spronarli se ne hanno necessità.

-   in seguito sarebbe importante correggere insieme a loro le attività svolte per restituirgli subito un feedback, quindi una risposta rispetto ad avere fatto bene il compito. Questa risposta immediata è fondamentale per l’apprendimento. Possiamo complimentarci con loro, scrivere qualche apprezzamento positivo sulla pagina, attaccare un bel adesivo. Mi raccomando questo NON va MAI fatto in negativo! Se i bambini hanno sbagliato aiutiamoli ad AUTO correggersi. Affianchiamoli nel fargli trovare da soli l’errore e nel correggerlo in autonomia.

-   a fine giornata potete controllare insieme che tutto sia stato svolto per non lasciarli     nella brutta situazione di non aver eseguito qualche attività. Se hanno dimenticato qualcosa cerchiamo di non rimproverarli ma di programmare con loro quando possono recuperarla.


4. NON CHIAMIAMOLI COMPITI

Queste esercitazioni non sono compiti (come quelli per casa o per le vacanze) ma sono vere e proprie attività scolastiche che consentono di procedere con il programma. E’ importante che i bambini abbiano in mente che non possono approcciarsi a questo tipo di didattica come se fossero i compiti per le vacanze (“li posso fare tutti ad agosto”), perché non li aiuterebbe a capire l’importanza della continuità e il significato stesso dell’apprendimento come crescita.


5. USO CONSAPEVOLE DELLA TECNOLOGIA

Questo evento ha messo tutti (ma proprio tutti!!) nella situazione di dover fare uso di diversi dispositivi elettronici. Le possibilità tecnologiche stanno rendendo possibile lo smart working come la didattica a distanza, quindi è importante considerarne risorse e potenzialità. Va benissimo utilizzarli, anche per le attività scolastiche stesse, che a volte possono essere rese più motivanti, ma cercate di mettere regole e di non abusarne. Tutti stiamo usando maggiormente computer, telefoni, tablet, televisione, ma possiamo e dobbiamo mettere comunque dei limiti: per fascia oraria, per momento della giornata, per necessità (lavoro, attività scolastiche, piacere).

 

6. CREARE UNO SPAZIO DEDICATO

Insieme ai bambini potete scegliere uno spazio dedicato alle attività scolastiche. Questo non vuol dire che dobbiate trasformare il tavolo della cucina in un banco di scuola fisso, ma è importante che gli alunni possano avere un luogo in cui poter studiare che sia possibilmente sempre lo stesso e soprattutto che sia adeguato. Anche se siamo a casa non è consigliabile farli studiare sul divano o sul letto per esempio. Sarebbe importante che il luogo fosse il più tranquillo possibile e privo di stimoli distraenti (ovviamente considerando le condizioni di vita attuali, in cui tutti siamo a casa).


7. RENDERE LE ATTIVITA’ INTERESSANTI

Anche i genitori possono rendere lo studio dei figli interessante e dinamico. Per esempio potete visionare insieme qualche video su quel particolare argomento di geografia, oppure se i bambini stanno studiando proprio il vostro periodo storico preferito perché non provare a spiegarglielo voi, cercando di trasmettergli tutta la vostra passione? (magari prima ripassatelo). E scienze? Forse qualche esperimento potete farlo a casa, bella occasione per fare attività insieme e passare questo tempo lungo e dilatato.


8. TEMPO DI VITA FAMILIARE

NON riempite tutto il tempo con studio, poi attività, poi televisione, poi chissà quale altre cosa abbiate in mente. Questa occasione può essere importante per riscoprire insieme il valore della noia e dell’attesa, e di come possiamo usare la fantasia per farvi fronte, oltre a fermarci per ascoltare i nostri pensieri, quelli dei nostri familiari. Si in questo momento saranno tanti i pensieri di preoccupazione, ma nella solita vita frenetica non abbiamo modo, tempo e spazio di prestargli attenzione, mentre ora quando tutto il resto è in pausa è fondamentale non mettere in attesa anche il proprio pensiero.

 

Per qualsiasi necessità o chiarimento potete contattarci.

mail: ambulatorioemisfera@gmail.com

telefono: 338.9579729            0536.1812165

D.ssa Arianna Notari, psicologa